Era un’insegnante mite con la dote naturale di un’autorevolezza riconosciuta dai ragazzi. Un carattere molto aperto, espansivo, accudente. Aveva un alto senso del dovere perché credeva profondamente nella missione educativa, che svolgeva sempre con scrupolo ed entusiasmo. Aveva una notevole capacità creativa e una mentalità fortemente orientata, nel suo lavoro, alla soluzione dei problemi. Una grande organizzatrice del proprio lavoro: esemplare l’Unità di apprendimento “Lettura”. Formava i ragazzi particolarmente sul metodo di studio e sulla capacità di fare ricerca. Nella formazione dei ragazzi, dei futuri cittadini, dava una primaria importanza e promuoveva intensamente e con successo la lettura, la buona conoscenza della lingua italiana, la buona scrittura. Di questo tenace orientamento ne sono stati testimoni, tra le tante iniziative promosse, il Progetto scrittura, il giornale della 3C La terza dimensione, il Caffè letterario.
Colpita da una malattia invalidante inesorabile, ha continuato ad insegnare fino a quando le forze glielo hanno consentito, con grandissima fatica e difficoltà per tutto il suo ultimo anno scolastico 2013-2014. La sua voglia di vivere l’ha sorretta fino a due giorni prima della morte, il 29 febbraio 2016.